“La favola” delle Regie Trazzere di Sicilia.

Sicilianità

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Nella Sicilia greca all’arrivo dei Romani, una efficiente rete viaria ricopriva l’intera superficie dell’Isola, mentre grandi scali marittimi la integravano nei traffici dei regni ellenistici e col mondo punico. Una fitta maglia di trazzere, dall’interno dell’Isola, consentiva di avviare i vari prodotti verso gli scali minori e da qui, attraverso un servizio di piccolo cabotaggio, ai grandi porti.

Se queste vie non potevano essere che radiali, cioè dall’interno verso la costa, varie testimonianze permettono di accertare anche l’esistenza di vie paralitoranee come la via Elorina, menzionata da Tucidide, o gran parte della via Selenuntina. L’area centro – orientale dell’Isola, rimasta a lungo sotto l’influenza di Siracusa, godeva di un proprio sistema di collegamenti terrestri, di conseguenza qui il progetto di viabilità romana si limitò a ripristinare il preesistente con interventi sia nella strada principale che percorreva la costa ionica da Messina a Siracusa, sia con i prolungamenti della via Elorina…

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